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La guerra delle lacrime - Anteprima




LA GUERRA DELLE LACRIME

(La minaccia di Zulfur)

Estratto per la valutazione



© 2012 – Manuela Marinato – Giorgio Pezzin
Copertina di Giorgio Pezzin


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Lo sappiamo tutti che esistono gli Angeli e i Diavoli.

Lo scopo degli Angeli è procurare ai loro protetti il maggior numero possibile di Ore Serene, e infatti raggiungere il record di OS è lo scopo di ogni Stormo che si rispetti.
Lo scopo dei Diavoli, invece, è procurarsi LDD (Lacrime Di Dolore) che, opportunamente raccolte, vengono trasformate dai loro diabolici macchinari in diamanti preziosissimi che vanno ad alimentare la già smisurata ricchezza del Diavolo Generale.

Sappiamo cosa vuol dire perché anche sulla Terra abbiamo esempi di grandi ricchezze costruite sulle lacrime altrui.

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Capitolo 1
Su come è organizzato il
5° Stormo Angeli Custodi
e quali sono i loro doveri.


Tra le nuvole, nella sede del 5° S.A.C. (Stormo Angeli Custodi) c’era una grande agitazione: tutti si muovevano in fretta schierandosi per ascoltare il discorso dell’Arcangelo Comandante che, sul suo podio di nuvole, si guardava intorno con impazienza, aspettando il momento in cui tutti sarebbero stati zitti e lo avrebbero guardato con attenzione.

«Vi ricordo che il nostro stormo è da molti anni in testa alle classifiche e voglio assolutamente che questo primato resista, almeno finché sarò io al comando. Cinquantatre megamilioni di OS (Ore Serene) nei primi sei mesi dell’anno sono un bel risultato, ma guai se pensate di adagiarvi sugli allori.
I nostri protetti sono sempre più inquieti e imprudenti; la vita moderna sulla terra è sempre più complicata e piena di pericoli e solo una protezione assidua e super specializzata può evitare che le Ore Serene che noi assicuriamo ogni giorno non si tramutino in dolore e lacrime che verrebbero subito raccolte dai diavoli nostri avversari.
Mai abbassare la guardia, mai distrarsi, mai dimenticare l’assoluto valore della nostra missione. Ora andate e buon lavoro a tutti!»

Gli angeli si divisero correndo ognuno alla propria occupazione: c’era chi doveva scendere subito sulla terra perché il suo protetto si era svegliato e doveva essere affiancato nelle attività della giornata; chi doveva andare a rapporto al suo superiore … «il bambino che custodisci si è sbucciato le ginocchia per tre volte, la settimana scorsa! Cosa non ha funzionato?... », chi invece doveva partecipare ad un corso di aggiornamento .

Alcuni ragazzi, infatti, si erano iscritti a nuoto e frequentare una piscina poteva essere pericoloso. E’ evidente che gli angeli protettori di quei bambini dovevano frequentare un corso di salvataggio e conoscere ogni sorta di onda, corrente o gorgo. Solo così sarebbero stati pronti a fare al meglio il loro lavoro, mantenendo alto il prestigio e la fama dello stormo.

In forza al 5° SAC c'erano in quel momento un milione di Angeli Custodi di tutte le età, divisi ovviamente nelle varie sedi su tutte le nuvole che coprivano quel settore della Terra.
E' noto infatti che ogni persona sulla terra, uomo, donna o bambino, dispone di un angelo protettore più o meno della stessa età che offre un servizio altamente personalizzato con consigli, suggerimenti e riflessioni sussurrate all’orecchio ogni volta che ce n’è bisogno.
Questo servizio personalizzato è il vanto degli angeli e in definitiva il segreto del loro successo. Non certo come i diavoli che sciamano a casaccio colpendo chiunque incontrino.

Certo, a volte succede che tre o quattro diavoli si ritrovino ad infierire sulla stessa persona mettendo a dura prova il suo angelo protettore che deve contrastarli – ma in tal caso si possono chiamare rinforzi, il Reparto SOS serve proprio a questo - tuttavia non ci sono solo i diavoli che possono recar danno; bisogna contare anche i casi della vita: attraversare la strada, correre in bicicletta a perdifiato, provare i nuovi pattini a rotelle… insomma ci sono mille occasioni di farsi male e perdere Ore Serene, e il servizio personalizzato Uno a Uno - un angelo per ogni terrestre - è l’unico che consente di massimizzare i benefici.

L’angelo custode (o protettore) cresce con il suo protetto e normalmente gli vola al fianco un po’ indietro sul lato destro sussurrandogli i consigli nell’orecchio. Gli angeli apprendisti fanno lunghi esercizi per imparare a volare in questa posizione, né troppo lontani per non essere ascoltati, né troppo vicini per non diventare fastidiosi (è successo di un ragazzino che, agitando il braccio per scacciare un fastidio che sentiva all’orecchio, sia caduto dalla sua nuova bicicletta con gravi conseguenze. Il ragazzino ha pianto per quasi due ore e le lacrime, ovviamente, sono state subito raccolte fino all’ultima goccia dal diavoletto di turno).

Ovviamente il protetto non può vederlo né parlargli. Anzi, in genere lui non lo sa proprio di essere continuamente protetto dal suo angelo protettore e i consigli che questi gli dà sembrano nascere direttamente nella sua testa.

«Non correre così forte in questa stradina piena di sassi … attento al filo di quel temperino, potresti tagliarti …non mangiare troppo, altrimenti ti verrà il mal di pancia …» i consigli dell’angelo protettore sembrano le raccomandazioni di qualsiasi mamma, ma ovviamente sono molto più puntuali, tempestivi e soprattutto sempre a disposizione.

Gli angeli delle persone adulte ovviamente hanno meno lavoro fisico, ma spesso i problemi da risolvere sono molto impegnativi: matrimoni che non vanno bene, problemi con i figli (in tal caso i rispettivi angeli custodi a volte organizzano dei veri e propri gruppi di lavoro per cercare di venirne a capo); conflitti con il capo ufficio, ecc.

Ovviamente gli angeli non possono fare tutto. In definitiva è sempre il loro protetto che decide, grazie al suo Libero Arbitrio, di ascoltare i consigli dell’angelo o quelli del diavolo che troppo spesso si mette in mezzo. I consigli del diavolo sono più comodi, meno impegnativi. Smettere di mangiare quelle dolcissime merendine è più difficile che farsi un sano panino col prosciutto. Peccato che poi il dentista ci faccia piangere lacrime di dolore. E’ proprio quello che il diavolo ha sempre cercato e al povero angelo, poi, non resta che raccogliere i cocci e consolare il malcapitato sperando che la prossima volta vada meglio.
Alla sera, quando i protetti dormono e gli angeli possono rilassarsi un pochino, molti di loro tornano in sede davvero spossati.

«.. Pensa che il mio protetto si è iscritto ad un circolo di tennis nonostante sia sovrappeso di quasi venti chili. Non ti dico quanto devo stare attento a impedirgli di mangiare troppo, o di giocare senza riscaldarsi prima, o di arrabbiarsi quando perde …lui non sempre mi ascolta e quando fa di testa sua lo manderei davvero al diavolo. Ci penserebbe lui a sistemarlo a dovere!»
Ma gli angeli devono fare un rapporto settimanale sulla loro attività e i Cherubini Ispettori sono molto severi nelle valutazioni.
Ah, se molti bambini e ragazzi troppo imprudenti si rendessero conto di quanti problemi possono causare ai loro angeli protettori! Un ragazzo imprudente, infatti, mette a dura prova il suo angelo e spesso gli causa delle vere e proprie crisi di nervi. Eppure basterebbe così poco! Ma chi protegge il protettore?

Comunque, se l’angelo fa bene il suo lavoro, può essere promosso ad una categoria superiore e, soprattutto, il suo protetto può contare su molte Ore Serene che vengono conteggiate sul CSA (Contatore di Serenità Annuale) dello stormo. E’ proprio questo contatore a stabilire l’assoluta supremazia del 5° S.A.C.
I protetti da questo stormo, infatti, sono i più longevi di tutti, piangono meno di tutti e, in definitiva, vivono meglio di tutti sulla terra. Non è cosa da poco.

La maggior parte degli angeli sono dislocati sul campo e abbinati ad un terrestre, ma ci sono altri Reparti Scelti che si occupano di Logistica, Amministrazione, Sussistenza, Infermeria, Formazione … ed interventi speciali di Emergenza, come il Reparto SOS .
Quando un angelo ordinario non ce la fa da solo a proteggere il suo umano, chiama uno del reparto SOS per farsi dare una mano. I suoi componenti, dunque, sono dei jolly sempre pronti ad ogni occorrenza e per questo sono selezionati tra quelli più abili e creativi.
A questo scopo i componenti dei reparti SOS devono anche seguire corsi di addestramento intensivo e soprattutto capaci di renderli esperti in tutti i possibili campi di intervento. Inutile dire che sono quindi necessari una grande adattabilità, una continua ricerca di perfezione e una grande dedizione alla causa. Non è facile essere sempre sulla cresta dell'onda!

All’interno del reparto SOS, poi, la sezione JUNIOR si occupa di interventi di emergenza destinati a bambini e ragazzi.
Quindi quando uno di questi angioletti del reparto SOS si presenta ad un Cherubino o, in generale ad un suo superiore, si deve mettere sull'attenti e declamare a voce alta e decisa il suo nome e il reparto di appartenenza: Angelo scelto Tal dei Tali, 5° Stormo Angeli, reparto SOS Junior!
C'è da dire che nessuno si tira indietro nel dichiarare le proprie generalità, quando é necessario. L'impegno per militare nel reparto SOS Junior é talmente gravoso ed eccitante che tutti i componenti ne sono grandemente orgogliosi e non mancano mai di far sapere chi sono, se é stato loro richiesto o se solo sembra opportuno. L'appartenenza al reparto é anche segnalata da un bel distintivo con la scritta SOS appuntato sul petto.

Ebbene, tra i componenti della squadra più pimpante c'è un gruppo di angioletti speciali che hanno vissuto delle avventure davvero interessanti. Si chiamano Lampo (il leader del gruppo, preparatissimo e sempre pronto all’azione); Rubicondo (chiamato Ruby dagli amici, tondo e cicciotello ma forte e dal cuore d’oro) e infine Serenella (molto carina e dolce. La sua specialità sono le fiabe di consolazione).

Questi tre ne hanno fatto di interventi, risparmiando migliaia di lacrime di dolore ad un sacco di ragazzi avventati o semplicemente un po' sfortunati. Non sapevano però che da lì a qualche settimana si sarebbero trovati ad affrontare l'avventura più difficile della loro vita; una battaglia capace di distruggere per sempre l'onore del 5° Stormo Angeli.



Capitolo 2
Dove si racconta un tipica
impresa del mitico Reparto
SOS Junior

Quel giorno, ai primi di marzo, nella sede del reparto SOS l’attività proseguiva come al solito.
In infermeria c'erano 14 angeli venuti a farsi medicare per essere stati coinvolti nelle imprudenze dei loro protetti. Il più grave era Nuvola che si era slogato un’ala, anche se qualche buon massaggio lo avrebbe rimesso in sesto entro la giornata.
Nella zona docce il vecchio Tobia stava raccontando per l’ennesima volta ad un gruppo di reclute come aveva risolto, 82 anni prima, un importante caso di emergenza, sottraendo alle mire dei diavoli una intera comitiva di turisti che voleva esplorare un vulcano durante un’eruzione. Una imprudenza che poteva costare molto cara.
Che barba, però! Il racconto sarebbe stato interessante se non lo avessero già sentito tutti (reclute comprese) almeno dieci volte solo nell’ultimo mese.

Sulla sua branda Lampo stava ripassando per il corso di aggiornamento “Fionde e Freccette”. Tra poco sarebbero finite le scuole, dando così l'inizio al periodo più caldo per gli angeli custodi, e gli oggetti puntuti erano da sempre fonte di una grande quantità di lacrime.
Alzando gli occhi dal manuale, Lampo vide che , seduto sul suo letto dall'altra parte della camerata, Ruby stava mangiando, come al solito, e ovviamente si stava ingrassando ancora. Bell’esempio per i suoi protetti. Senza contare che così avrebbe avuto sempre più difficoltà a volare e a seguire Lampo.

Serenella invece stava leggendo un libro di fiabe, sulla grande sedia di vimini vicino alla finestra. Ce n’era sempre bisogno per consolare i bambini che magari avevano seguito i consigli del diavoletto di turno, e se erano fiabe nuove la consolazione era migliore; così lei si aggiornava spesso e volentieri con le ultime novità.

Improvvisamente suonò il campanello d’allarme. Era proprio la loro squadra la più vicina e Lampo, Ruby e Serenella si lanciarono veloci verso il buco nella nuvola aggrappandosi al raggio tubolare di luce che li avrebbe fatti scivolare verso la terra più velocemente di qualsiasi volo.
Pochi minuti dopo eccoli sorvolare un quartiere di periferia per individuare, quasi subito, un angioletto custode che, sui bordi di un campetto di sterpaglie, si sbracciava per farsi notare.

Si vedeva che l’angelo era ancora poco pratico perché, appena i nostri si posarono a terra, si mise subito a raccontare tutto eccitato mangiandosi le parole e Lampo dovette penare un po’ per farsi un quadro esatto della situazione.
Era successo che Gigi, il ragazzino di otto anni suo protetto, mentre andava a zonzo sulla sua mountain bike, aveva assistito dal bordo della strada alla rapina di un distributore.
Dopo aver tramortito il benzinaio i banditi erano fuggiti con l’incasso a piedi, scavalcando uno steccato e correndo tra i campi, nascondendosi in un casolare abbandonato pensando che mai la polizia li avrebbe cercati così vicino.
Quando le acque si fossero calmate – avevano pensato i banditi – se ne sarebbero andati tranquillamente come se niente fosse.
Ma Gigi, che va matto per i polizieschi, avendoli visti da lontano, aveva deciso di seguirli con la sua bicicletta ed era stato inutile ogni consiglio del suo angioletto protettore a lasciar perdere. Un diavoletto, che ovviamente era arrivato quasi subito, aveva dato uno spintone all’angioletto e aveva sussurrato nelle orecchie di Gigi le più suadenti parole intorno ad una medaglia, una ricompensa per la refurtiva recuperata… e via dicendo. Gigi c’era cascato in pieno e quando era arrivato al casolare aveva lasciato la bici e scavalcato lo steccato per avvicinarsi di più. Ma nel campo adiacente c’era di guardia un cane molto feroce che lo aveva subito rincorso, costringendolo a salire su un albero per salvarsi.
Ora Gigi era lassù, nascosto tra i rami, col cane che gironzolava alla base.

«Se i banditi se ne accorgono saranno guai - concluse preoccupatissimo l'angioletto - potrebbero rapirlo, se non fare di peggio. Mamma mia, che guaio!»

«Sta tranquillo, adesso ci siamo noi - rispose Lampo con calma da vero professionista- mettiti qui tranquillo e lasciaci lavorare.»

Lampo, Ruby e Serenella sorvolarono il campo avvicinandosi al cane che si è accucciato proprio sotto l’albero. Il cane non riusciva a vederli, ovviamente. Lui era tutto impegnato a sorvegliare il ragazzino che era arrampicato sul ramo più grosso e si sforzava di stare in più nascosto possibile dove le foglie erano più fitte. Ma il cagnone (grande e grosso, con un pelo corto marrone e muscoli poderosi) lo vedeva benissimo, essendo accucciato proprio al di sotto, e soprattutto lo sentiva grazie al fiuto ben allenato. Quel ragazzino imprudente non gli sarebbe sfuggito, no, no e poi no.
Il suo padrone poteva stare tranquillo. Nessuno poteva entrare nel podere che lui vigilava e farla franca.

Più in alto Lampo si lambiccava il cervello per trovare il modo di allontanare il cane.
Il problema per gli angeli è che non hanno consistenza corporea per cui, per esempio, non possono prendere il cane per il collare e trascinarlo via. Loro possono solo consigliare con il sussurro e, al massimo, usare l’ambiente e l’atmosfera per i loro scopi. Così sarebbe stato un bel problema convincere quel cagnone a farsi da parte.

Ma l'addestramento del 5° SAC era molto accurato e Lampo si era già trovato in casi come quello; la soluzione era solo questione di tempo.....



Fine estratto. Il volume intero, formato Epub, è di circa 100 pagine con carattere medio.

















1 commento:

  1. Evvai! Bravi Giorgio e Manuela! Mi piacerebbe leggerlo tutto prima di darvi un parere, ma mi sembra un testo che si presterebbe proprio bene per una serie animata televisiva.

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